domenica 13 marzo 2011

"L'idea".

L'idea di ciò che vorremmo essere, è inferiore a ciò che non sapendo di essere siamo.

venerdì 11 marzo 2011

"Uomo".

Ho guardato accuratamente ogni singolo pelo della criniera del cavallo alato che mi fa percorrere spazio alla ricerca di tempo.
Ho volato per sentirmi vento.
Ho nuotato al fianco di creature meravigliose dal Mediterraneo all' Alaska.
L'ho fatto per sentirmi acqua.
Ho bruciato cumuli di erba,
per sentirmi fuoco e terra.
Ora scrivo, semplicemente per sentirmi un uomo.

martedì 8 marzo 2011

"Pensieri folli".

S'incatenano alla mente pensieri folli, senza i quali spesso mi accorgo di non poter vivere.
Eppure le mie mani si portano sulla testa e freneticamente iniziano a grattarla, come per ripulirla e cacciare via tali pensieri.
Grattano e provano a strapparli via ma non ci riescono, non hanno la forza di penetrare.
Fortunatamente non ci riescono...
I pensieri folli sono vita.

sabato 5 marzo 2011

"Neve".


Guardava il tempo che cambiava e si chiedeva se a cambiare fosse lui e non il tempo.
Vedeva piovere e supponeva di piangere, anzi lo sentiva.
Il sole splendeva alto e forte, lui si sentiva felice.
Tirava forte il vento ed egli si sentiva ripulito da vecchie ansie.
Iniziò a nevicare e non riuscì a dare un senso a ciò che stava accadendo.
Nel non dare un senso alla neve, restò in silenzio.
Si accorse allora, nel doppio silenzio della neve, di essere vuoto di tutto e pieno di Dio.

martedì 1 marzo 2011

"Temporale."

Noto è il dolore del tuono, inasprito dal fraterno lampo che tinge di colore il nulla.

domenica 27 febbraio 2011

Tratto da "Metempsicosi".

Alcuni avevano auree gialle, altri invece celesti altri ancora dei colori dell’arcobaleno, come se all’acquisto di un ombrello un individuo mostrasse la parte più nascosta di se, la più celata, la più metafisica, la più tremendamente vera.

sabato 26 febbraio 2011

"Vivere".

In realtà, il nostro vivere, è un vano sforzo di raggiungere un'utopia chiamata felicità.

giovedì 24 febbraio 2011

"Vita".

Assicurò bene la cinta ai fianchi poi chiuse gli occhi e si gettò di schianto nell'immensità.

"Confusione".




Per fortuna c'è il mio albero solitario.
C'è il mio silenzio assoluto, il mio tramonto e la mia alba.
Nella mia testa.