"L'ultima doccia"



Gemme splendenti scorrevano repentine sul suo corpo e poi raggiungevano terra per andare a confondersi con un' unica pozza d'acqua sotto ai suoi piedi.
Ormai, era deciso.
Sarebbe stata la sua ultima doccia.
Era stanco di tutti i tormenti che la vita gli aveva offerto. I suoi lamenti aleggiavano nell'aria trasportati dal vento e sembravano non voler raggiungere colei che tale maledizione gli aveva lanciato.
Non che volesse presentare il conto per farsi rimborsare o tanto meno per essere biasimato.
“Addio vita”, pensava, frastornato dalle gocce d'acqua che rimbombavano sulla sua testa.
Qualcuno capirà.
Se qualcuno vuol davvero capire.
Aveva calcolato tutto, la sua ultima giocata l'aveva fatta, il suo cavallo avrebbe vinto e i figli si sarebbero spartiti il guadagno.
Quella schedina se ne stava appoggiata sul tavolo del soggiorno e sarebbe rimasta lì.
Sicuramente, per i figlioli, sarebbe stato meno amaro il dispiacere.
Ormai erano cresciuti così, abbagliati dai soldi e solo così li avrebbe fatti felici.
Era deciso, nulla lo tratteneva più in quella sua vita.
Spense la doccia.
Si posizionò davanti allo specchio, con una mano tolse la condensa e creò un buco di realtà.
Il suo viso, con quella sua pelle olivastra, portava i segni della sofferenza e della tristezza.
Si fece la barba.
Era deciso, sarebbe stata la sua ultima rasatura.
Aprì il tappo del lavandino e l'acqua iniziò a correre giù per il tubo.
Alcuni frammenti di barba rimasero come spruzzati sul bianco della ceramica.
Poi, con le forbici, si tagliò tutti i suoi riccioli e formò un'ombra di capelli attorno alla sua debole figura da uomo stanco.
Con i capelli corti, sarebbe stato meglio.
Poi, Carmelo, si vestì.
Lo zaino era pronto nel corridoio vicino alla porta di ingresso.
Si mise i sandali, abbracciò il suo zaino e scese le scale.
Diceva basta alla sua vecchia vita: partiva per crearsene una nuova.
La moglie, lo aveva lasciato da ormai sei anni e si era portata con sé i figli.
Era costretto a vederli in giorni prestabiliti per un orario prestabilito.
Ora, erano grandi e avrebbero capito la sua scelta.
Forse.
Diceva basta all'attesa che lo stava logorando. Gli eventi avrebbero imboccato la strada della giusta risoluzione.
Lei, non sarebbe tornata: era in attesa del terzo figlio.
Il suo nuovo compagno, aveva colpito.
Carmelo, fu lasciato da lei per un commercialista: ora, loro abitano in collina in una villa con piscina.
Lei, fa la signora adesso.
Del resto, è stata coerente con se stessa, lo aveva sempre desiderato.
In qualche modo, Carmelo, aveva provato a diventare ricco, aveva studiato e si era impegnato.
Ma il suo sogno di diventare uno scrittore di successo svanì dopo le centinaia di porte che le case editrici gli sbatterono in faccia.
Fu un bimbo prodigio, destava meraviglia con le sue poesie e in molti avrebbero scommesso sulla sua carriera letteraria.
Anche la sua ex moglie.
Tutti rimasero delusi per i suoi insuccessi.
È un bibliotecario adesso, un lavoro rispettabile ma certamente meno retribuito di quello del commercialista.
Non può permettersi una Ferrari, la casa in montagna o al mare.
Lei, aveva sempre desiderato vestirsi con abiti di Gucci e girare per la città su una BMW, andare ogni sabato a cena al ristorante e far finta di conoscere il mondo e quindi essere in grado di giudicarlo.
Perché adesso, lei giudica il mondo.
Poteva spruzzarsi tutti i profumi che aveva sempre desiderato, mettersi le scarpe che aveva sempre sognato, adornarsi di stupidi gioielli e mostrarli in pubblico come se fossero gioielli dell'anima o medaglie per uno spirito benigno.
Carmelo, partiva per lasciarsi alle spalle tutte le fragranze della moglie che ormai gli davano la nausea, tutti i suoi gioielli e quella sua abbronzatura innaturale che le colorava il corpo.
Sarebbe andato dove il sole lo avrebbe guidato.
Così, alla cieca, senza mappe o bussole.
Per la sua ex, sarebbe stato un sollievo non averlo più tra i piedi.
Per lei, è solo un fallito.
Carmelo, partiva per liberarsi da quella sua vita, per liberarsi da quei suoi torbidi pensieri che lo avevano incatenato e dai quali, a fatica, riusciva a liberarsi.
Partiva per scrollarsi da dosso l'ansia che lo aveva ammantato, la corsa ansimante che aveva fatto e stava facendo per essere quello che, per sua moglie e per molti altri, avrebbe dovuto essere o diventare.
Non è né ricco, né uno scrittore di successo.
Ma adesso diceva basta a quella sua vita.
Nulla sarebbe stato più come prima.
Lei non sarebbe tornata e doveva levarsela dalla testa.
Bella, bellissima, lucente e magnifica.
Non smetteva di pensare a quei suoi occhi, a quei suoi biondi capelli, a quel suo atteggiamento da diva che lo aveva stregato.
Adesso, era inadatto per una come lei.
Carmelo, non avrebbe potuto darle tutti quegli stupidi gingilli che le dava il commercialista.
Poteva darle solo amore, quell'amore profondo e quasi platonico che lui sentiva dentro.
Ma a lei, non serviva amore per essere felice, servivano cose.
I figli, avrebbero certamente capito la sua scelta, sapevano delle ferite del padre.
Forse, solo il tempo lo avrebbero guarito.
Partiva per fare il vagabondo attorno al mondo.
Per smetterla di sentirsi disprezzato per quello che era, partiva per liberarsi dagli schemi della moglie che lo vedeva inadatto per stare insieme a lei.
Non si sarebbe lavato, avrebbe portato barba e capelli lunghi, gli stessi pantaloni logori e gli stessi sandali sfiniti.
Lo avrebbe fatto per ribellarsi a quello stupido mondo e dimostrare a se stesso di essere migliore di lei.
Non servono cose per essere felici.
Con la lontananza, forse, avrebbe accettato la scelta della moglie.
Carmelo, partiva alla ricerca del suo vero sé, non quello che per tanto tempo si era figurato di diventare o di essere per accondiscendere al volere altrui.
Forse, Carmelo, sarebbe tornato il vero Carmelo durante questo viaggio.
Partiva come un vagabondo alla ricerca di se stesso, uno zaino per valigia e il mondo come casa.
Le tappe, le avrebbe scandite la stanchezza.
Portava con sé anche un taccuino.
Nelle pause dei nuovi giorni, la sua anima avrebbe sicuramente ricominciato a sentire.

Carmelo, che sei nelle mia testa da questa mattina, io ti auguro un buon viaggio.

Commenti

  1. Cari amici lettori...
    Scusate il fatto che in questi ultimi tempi sono assente dai vostri blog, sono molto ipegnato e non ho molto tempo.
    Questo racconto lo vorrei inviare all'amica Dreamy Melrose per la rivista ROCK MY MIND.
    Che ne pensate?
    Il tema del numero di lancio è "NELLE PAUSE DEI MIEI GIORNI".
    Aspetto vostri commenti e suggerimenti.
    Un abbraccio a tutti voi.

    RispondiElimina
  2. Ti dico già che a me piace :)cavolo..perfetto!
    manda tutti i dati alla mail rockmymind@hotmail.it
    opera/titolo/una tua breve biografia :)

    RispondiElimina
  3. Ho dovuto cambiare il nome della rivista perchè esistevano già ben 2 siti con il nome uguale "Rock my mind" e Rock the mind -.- Ho deciso di cambiare il nome in "Silent evolution" :)

    RispondiElimina
  4. @Dreamy Melrose...
    Ok! Perfetto, tienimi aggiornato riguardo alla rivista.
    Invierò il racconto appena saprò qualcosa di più.
    Un saluto.

    Sono contento che ti sia piaciuto!



    @Inneres Auge...
    Carmelo Gump.
    Un saluto amico terrorista, torna a trovarmi.

    RispondiElimina
  5. Dissento, Astronauta devi essere o più tagliente o molto più tristemente romantico. Devi arrivare di traverso alla doccia e lasciar intravedere la possibilità di un ago nelle vene... la liberazione da una vita non è detto che si risolva in un'altra. Per uno che si è macinato la testa e l'esistenza in una dinamica in linea col mondo che conta non è detto che esista una doccia purificatrice; I figli sono un di più, non c'entrano, non fanno racconto e l'ex è solo una normale che sembra bona solo per i soldi...ma devi farlo capire. Lui cerca una donna, un'idea, da solo o in compagnia? oppure non cerca assolutamente un cazzo?
    Se devi spedire il racconto ad una rivista di Rock literature ti consiglio di riflettere su quello che ti dico, senza offenderti ti prego. Io non ho alcun pregiudizio nei tuoi confronti, sono solo schietto. Troppo?

    RispondiElimina
  6. @Lunariu..
    No che non mi offendo!
    Questo blog nasce per confrontarmi, accetto ogni commento come un bene prezioso sul quale riflettere e migliorare.
    Sono onorato del fatto che tu abbia speso del tempo per esternare una tua opinione riguardo al racconto.
    Considero ogni post come una "bozza" che quindi deve essere riletta e dunque migliorata.
    Questo succede grazie a voi che mi dite quello che ne pensate.
    Dopo il tuo commento rileggo il racconto con aria più critica e ciò, è molto utile.
    Mi piacciono le persone schiette.

    Pensi di sparire nuovamente oppure tornerai a trovarmi al prossimo post?
    Io ti aspetto.

    RispondiElimina
  7. @Costantino...
    Grazie mille!
    Torna a trovarmi..

    RispondiElimina
  8. Al prossimo tornerò certamente, è il futuro più lontano quello su cui non riesco a pronunciarmi. Sono veramente contento che le mie critiche siano arrivate senza fraintendimenti, la blogosfera ne è piena.

    RispondiElimina
  9. Mi è piaciuto molto questo racconto. Il protagonista ha avuto coraggio. Coraggio di dire basta alla vita che non gli piaceva più senza però abbandonare la sua più grande passione: la scrittura.
    Mi ha fatto molto riflettere, grazie.
    Buona settimana, a presto

    RispondiElimina
  10. Bello il racconto ma la mia parte profonda teme Carmelo. Ho preferito star quì. Chi si astiene dalla lotta é un figlio di mignotta (senza offesa, era uno slogan di un tempo che fu)

    RispondiElimina
  11. Hai presentato una descrizione di una situazione. Punto. Tirata verso il dramma. I personaggi sembrano lì appesi, lontani e sopraffatti dai simboli, dalla purificazione, dalla barba, dai gioielli. Ci vuole tridimensionalità per un personaggio anche il buon Manzoni nei Promessi Sposi caratterizza i personaggi oltre ad ingrassare il melodramma.
    Gli scrittori sono figure controverse, patetiche, irriverenti, tormentate dall'esistenza. Anima (sporca), respiro, carne ed ossa.

    'Lo avrebbe fatto per ribellarsi a quello stupido mondo e dimostrare a se stesso di essere migliore di lei'. In bocca o nella testa di uno scrittore, non ce la vedo.

    RispondiElimina
  12. Interessante...Carmelo lascia il mondo fenomenico e tutto ciò ad esso connesso per cercare Sè Stesso.

    Ma non serve ritirarsi da tutto ciò che ci circonda per "liberare SE' STESSI"

    D:"Basterà avere costanza per dare lucentezza la piastrella "

    RispondiElimina
  13. ...allora buon viaggio Carmelo, che così facendo ritroverà la sua vera strada, lontano da quelle maschere e nullità che lo avevano, finora, circondato...

    si, devo dire mi piace...scusa il ritardo!!!

    sempre con affetto, e lo sai, ti mando un abbraccio...

    RispondiElimina
  14. Però...!potrebbe aver ragione il principiante; in fondo basterà avere le idee di cosa si vuole dalla propria esistenza-esistenzialità. O NO?

    eros nè un dio,nè un demone,nè un umano.

    RispondiElimina
  15. @Lunariu.. ti aspetto!

    @Madame... Grazie mille per il passaggio, sono felice che ti sia piaciuto!

    @Soffio.. sono onorato della tua presenza..

    RispondiElimina
  16. @Il discepolo...
    Suggerimento importante, il personaggio può risultare "vuoto", probalilmente lo è.
    Mi piaceva l'idea dei simboli, devo comunque lavorarci sopra.

    Grazie, torna a trovarmi.

    @Principiante...Grazie mille per il passaggio..Illuminante come sempre..

    RispondiElimina
  17. @Simo.. Grazie mille, sempre molto gentile..
    Scusa il mio di ritardo!
    Un abbraccio..

    @Eros...
    Si, probabilmente ha ragione il principiante!
    Anche se credo che sia difficile..
    Un saluto..


    Amici lettori, vi mando un abbraccio..
    Ci vediamo al prossimo post!

    RispondiElimina
  18. allora lo organizziamo il viaggio verso l'isola deserta?? preferenze?

    RispondiElimina
  19. @Sun... Pensavo all'India... che dici?
    Cerchiamo un'isolina dove tutti pregano e stanno in silenzio..
    L'idea mi piace.
    Allora? Che ne dici?

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari