"Stasera esco".
Con il suo andamento blando e lacerante, la vita si conferma profondamente insoddisfacente.
Il lavoro, è stancante perché monotono e ripetitivo.
Conosco i gusti di tutti, il perché di certe scelte e le quantità necessarie ad ogni cliente.
Ma: “senza lavoro non si mangia”, siamo obbligati a lavorare, per dirla con mio nonno.
In giorni come questo, mi chiedo perché il mondo non risponda alle mie esigenze, il perché devo essere sempre io a piegarmi e non lui.
Mi stampo in faccia un finto sorriso del cazzo, maschera che copre la mia profonda delusione, e affronto ormai meccanicamente la mia stupida giornata.
Mi manca costanza, non Costanza la mia cugina che vive in California, ma la costanza nel fare le cose, nell'affrontare giorno per giorno un percorso che poi in fin dei conti non ha un maledetto traguardo.
Lo dice sempre mia madre, tu non hai costanza.
Fanculo alla costanza immateriale e quella grassa di mia Cugina.
Per un certo periodo, lo ammetto, sono stato stupidamente bene, affrontavo la vita come veniva e senza darle troppo peso.
Avevo i miei obiettivi davanti, mi sembrava di toccarli: pubblicare i miei racconti, mettere via un po' di soldi per iscrivermi all'università etc.. etc..
Ora non li vedo, la strada sembra avvolta da una fitta nebbia.
Sarà il caldo, i miei vestiti che in questo torrido sabato sera puzzano di soffritto di prezzemolo e aglio, ma la vita mi sembra un vile gioco di dati in cui vinci se sei solo un cazzone fortunato.
Mi sento un perdente, quale sarà il mio ruolo su questo pianeta malato non lo so.
Lo scrittore, questo vorrei fare, anche se vedo sotto a quei tuoi stupidi baffi un ignorante sorriso di disprezzo.
Utopie, un giorno vivevo di loro.
Oggi mi sento minuscolo in un mondo di giganti.
Forse, è perché ho smesso di fare yoga, o perché ho solo voglia di fare l'amore.
Il fumo esce denso dal mio naso, questa lampada comprata da Ikea sembra osservare curiosamente il mio sfogo.
No lampadina, questa non è una poesia o un racconto, questo sono io.
Ora mi faccio una doccia, esco, compro un pacchetto di Marlboro rosse e affogo la mia tristezza in una notte di stelle alcoliche.
Non rileggo il post, amo i miei errori ortografici da terza elementare.
Buon sabato sera a tutti.
neanche un refuso:) le marlboro 100s?
RispondiEliminalo yoga fa bene. anche io l'ho smesso più o meno per le ragioni che hai scritto e ho cambiato mille strade che ogni tanto mi hanno portato e mi portano più o meno a questo post.
sono cicli ineluttabili. non c'è niente da fare.
alternanze di fumo di amore di lavoro di noia ecc. e ognuno è il perno intorno a cui esse si sviluppano a avviluppano, come a ciascuno viene meglio pensarla. buona serata!
accade e accadrà ancora. "siamo obbligati a lavorare, per dirla con mio nonno.
RispondiEliminaIn giorni come questo, mi chiedo perché il mondo non risponda alle mie esigenze, il perché devo essere sempre io a piegarmi e non lui" mi ritrovo perfettamente in questo
Pure io vorrei fare lo scrittore (anche se da qualche mese sento premere di più l'attivismo per i diritti umani). Quelle sigarette non potrei fumarle: già m'hanno fatto troppo male da passivo!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaLe grandi invenzioni,le grandi conquiste,le grandi opere d'arte le fanno sempre coloro che si
RispondiEliminasentono perdenti.
Probabilmente hai scritto di cose vere e ieri sera sei uscito. Hai scritto da ragazzo che si sente impotente, che si sente finito e sei uscito.
RispondiEliminaNon cercherò di consolarti, non ne sono capace, e non ti racconterò le solite cazzate che servono in questi casi...ma statisticamente Costantino ha ragione, pensaci.
Hai scritto un buon post, crudo e vero: scrivere un libro è cosa diversa. Qualcuno ti ha forse detto che non ne sei capace? Ne incontrerai a decine tipi così, non sui Blog, qui siamo sempre "misurati" su questi argomenti. Fuma meno, incazzati lo stesso e afferra la coda dell'animale che hai dentro, domalo e sarai uno scrittore, uno che scrive usando la lingua che ha dentro. Buongiorno
A yoga ti dicono infatti di cambiare tu, gli altri si adatteranno al tuo cambiamento. A me non sembra di aver riscosso tanto successo. Forse nella vita le cose non sono così semplici.
RispondiEliminaBuona domenica!
Scritto di pancia. Fare lo scrittore, mica si dice alla persona che ti ha generato e neanche lo si fa intendere!
RispondiEliminaBisogna starci sopra alla bicicletta e pedalare, tanto fino a che non ti duole anche il cranio. Tanti scrittori, del periodo ottimo della scrittura che non è quello odierno, sono vissuti con pochi danari e misconosciuti, adattandosi a fare lavori 'normali' e comuni quando loro, gli Scrittori, comuni non erano. Lascia perdere termini come: perdente, ognuno ha perso qualcosa, questo è sicuro.
Mi spiace che tu ti senta così.. ma a volte capita! Io pure avevo tanti sogni, e anche io volevo andare a scuola, ma non è andata così e mi sono adattata alla vita. No, non l'ho subita, ma solo accettata e da quando ho iniziato a farlo mi si sono presentate tante possibilità, quelle che mi hanno portato a godermi la via, senza sigarette e senza stelle alcoliche...
RispondiEliminaSpero che oggi sia andata meglio e da mamma che sono,(non odiarmi), non posso che dare ragione e tua madre... però io la chiamo pazienza!
Un abbraccio!
:-)
@Teti900....
RispondiEliminaGrazie per il passaggio, sono consapevole che siano cicli ineluttabili, lo vivo.
Ho scitto un post-sfogo per rendervi partecipi del mio stato.
Marlboro normai, no 100s!
Saluti..
@Occhio cavo... Grazie per il passaggio!
@InneresAuge..
RispondiEliminaAllora tra qualche anno saremo il lizza per il Nobel in letteratura!
@Costantino...
Spero che tu abbia ragione..
@Lunariu...
RispondiEliminaSi, sabato sono uscito e lo stato d'animo in cui ero, era esattamente quello che avete intuito dal post.
Tutti mi dicono di continuare a scrivere, certo, continuo perchè mi piace e perché mi fa stare bene.
Ma spesso, ho la sensazione di essere improvvisato, di non conoscerne le regole e ,la cosa, mi deprime.
Un saluto.
@Kylie..
In effetti, credo che la vita sia molto più difficile..
Un saluto.
@Discepolo...
RispondiEliminaScritto di pancia si, istintivamente, senza raginare.
Le tue parole mi sono di conforto.
Un saluto.
@(zia)Sara...
Si, sto già meglio, era solo uno sfogo...
Ho scritto un post diverso dal solito, ormai mi sento a casa con voi..
Un saluto cara Sara..
@Per tutti i lettori, grazie mille per essere passati dal mio blog..
RispondiEliminaCi vediamo al prossimo post!