"Mano."
Ciò che un giorno tenevo stretto in questa mano,
adesso l'osservo da lontano.
Eccola là, dietro quella porta,
silenziosa e allo stesso tempo assordante,
potente e soave,
leggera e pesante.
Ottima come il migliore degli auspici e necessaria come la peggiore delle sconfitte.
Partita per un viaggio del quale non so nulla, andata verso qualcuno che non conosco, scappata per capire se stessa e quindi decretare il mio destino che è tuttavia segnato, marcato sulla mia schiena da un fuoco che un tempo era amico.
Là, oltre quella porta, c'è un qualcosa che ormai appartiene al passato.
Sento il suo profumo, profumo di pane e di crostata alla marmellata, fragranza di me in un corpo di donna.
Come faccio a sopportare la sua assenza, come faccio ad affrontare il mio destino, come, come faccio stupido foglio e stupido cursore, ditemelo voi.
Adesso sono al tappeto ed il mio avversario continua a darmi calci in testa.
Uccidimi, finiscimi, ti prego distruggimi e poi lasciami in pace.
Con le mani unite come in una specie di preghiera pagana, la testa inclinata, il volto rigato da lacrime che poi vanno a bagnarmi le labbra, mi rendo conto d'aver perduto una parte di me.
Non capisco come questo sia potuto accadere, ma adesso è così.
Mi trastullo con l'idea di ciò che sarà di me domani, spero che il suo profumo torni ad essere il mio, che i suoi occhi sia nuovamente pieni di me e che il sole torni a brillare.
Piove, mi distendo sul prato e mi guardo la mano, un tempo c'era lei.
adesso l'osservo da lontano.
Eccola là, dietro quella porta,
silenziosa e allo stesso tempo assordante,
potente e soave,
leggera e pesante.
Ottima come il migliore degli auspici e necessaria come la peggiore delle sconfitte.
Partita per un viaggio del quale non so nulla, andata verso qualcuno che non conosco, scappata per capire se stessa e quindi decretare il mio destino che è tuttavia segnato, marcato sulla mia schiena da un fuoco che un tempo era amico.
Là, oltre quella porta, c'è un qualcosa che ormai appartiene al passato.
Sento il suo profumo, profumo di pane e di crostata alla marmellata, fragranza di me in un corpo di donna.
Come faccio a sopportare la sua assenza, come faccio ad affrontare il mio destino, come, come faccio stupido foglio e stupido cursore, ditemelo voi.
Adesso sono al tappeto ed il mio avversario continua a darmi calci in testa.
Uccidimi, finiscimi, ti prego distruggimi e poi lasciami in pace.
Con le mani unite come in una specie di preghiera pagana, la testa inclinata, il volto rigato da lacrime che poi vanno a bagnarmi le labbra, mi rendo conto d'aver perduto una parte di me.
Non capisco come questo sia potuto accadere, ma adesso è così.
Mi trastullo con l'idea di ciò che sarà di me domani, spero che il suo profumo torni ad essere il mio, che i suoi occhi sia nuovamente pieni di me e che il sole torni a brillare.
Piove, mi distendo sul prato e mi guardo la mano, un tempo c'era lei.
L'abbandono è la peggiore delle perdite, più ancora della morte. Perchè non v'è certezza alcuna nell'abbandono. Si rifugge nella speranza, ci si crogiola nel dolore. Poi il sapore salato e amaro di quelle lacrime sulle labbra ci ricorda che siamo maledettamente vivi.
RispondiEliminaGrazie dell'emozione.
A.
La cosa che per me è sempre stato difficile è,in effetti,la privazione di ciò che appartiene oramai al passato.
RispondiElimina@A...
RispondiEliminaGrazie a te per il passaggio!
@Cos..
Sì, bella riflessione..
Un abbraccio a tutti!
In un certo senso la tua mano ne scrive, significa che c'è ancora.
RispondiElimina@Boal..
RispondiEliminaBella considerazione...
In tanti - i più - ci si passa da storie così, ma non a tutti é dato scriverne in modo così significativo!
RispondiEliminaBello, ma posso essere orrendamente disincantato ??? Non bagnarti troppo, vai al riparo. Scusa, ciao
RispondiElimina@Adriano..
RispondiEliminaGrazie mille!!!
@Soffio..
Pensi alla mia salute, vado..
Grazie per il passaggio..
GRAZIE A TUTTI..
BUONA NOTTE!!
VI ASPETTO AL PROSSIMO POST.
Astronauta, ha ragione soffio, togliti dalla pioggia, entra da qualche parte, una libreria, un bar , una palestra fai tu...e cercati un'altra mano (facendo una botta di conti qualcuna libera c'è in giro...).
RispondiEliminaE il fatto che ne parliamo significa che hai stimolato ricordi di esperienze cosi comuni e allo stesso tempo cosi personali che non si può che plaudere alle tue righe.
Ciao
B
@Barte..
RispondiEliminaGrazie del passaggio!
Ti aspetto al prossimo post.